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MESSA E UFFICIO

 

11 OTTOBRE FESTA DEL BEATO GIOVANNI XXIII

Angelo Giuseppe Roncalli nacque a Sotto il Monte (Bergamo) nel 1881. A undici anni entrò nel seminario diocesano di Bergamo per gli studi classici e filosofici, e successivamente fu alunno del Pontificio Seminario Romano. Fu ordinato sacerdote nel 1904. Segretario del Vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi, nel 1921 iniziò il suo servizio presso la Santa Sede come presidente per l'Italia del Consiglio centrale della Pontificia Opera per la Propagazione della Fede; nel 1925 come Visitatore Apostolico e successivamente Delegato Apostolico in Bulgaria, nel 1935 come Delegato Apostolico in Turchia e Grecia, e nel 1945 come Nunzio Apostolico in Francia. Nel 1953 fu creato cardinale e nominato poi Patriarca di Venezia. Alla morte di Pio XII fu eletto Papa nel 1958; durante il suo pontificato convocò il Sinodo Romano, istituì la Commissione per la revisione del Codice di Diritto Canonico, convocò il Concilio Ecumenico Vaticano II. Morì la sera del 3 giugno 1963.

 

MESSA IN ONORE DEL BEATO GIOVANNI XXIII PAPA

 

Antifona d'ingresso

Il Signore lo ha scelto come sommo sacerdote, gli ha aperto i suoi tesori, lo ha colmato di ogni benedizione.

 COLLETTA

Dio onnipotente ed eterno, che nel beato Giovanni, papa, hai fatto risplendere per tutto il mondo l'esempio del buon pastore, concedi a noi, per sua intercessione, di effondere con gioia la pienezza della carità cristiana. Per il nostro Signore.

 

PRIMA LETTURA

Come un pastore passa in rassegna il suo gregge,
così io radunerò le mie pecore.


DAL LIBRO DEL PROFETA EZECHIELE (34, 11-16)

Così dice il Signore: "Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge, quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi, dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.

Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione. Le condurrò in ottime pastùre e il loro ovile sarà sui monti alti di Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oràcolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia".

Parola di Dio.

 

Oppure:

 

DALLA PRIMA LETTERA DI S. PIETRO APOSTOLO (5, 1-4)

Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Parola di Dio.

 

Salmo responsoriale (Sal 22)

R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. R.

Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. R.

Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. R.

 

Canto al Vangelo (2Cor 5,19)

R. Alleluia, alleluia.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.

R. Alleluia.

 

VANGELO

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa

 

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (16, 13-19)

In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: " La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremia o qualcuno dei profeti".

Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: " Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".

Parola del Signore.

 

Oppure:

 

Canto al Vangelo

R. Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

R. Alleluia.


DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI (10, 11-46)

Il buon pastore offre la vita per le pecore.

In quel tempo, Gesù disse: " Io sono il buon pastore, il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore".

Parola del Signore.

 

Orazione sulle offerte

Ti offriamo, Signore, questo sacrificio di lode in onore dei tuoi santi, nella serena fiducia di essere liberati dai mali presenti e futuri e di ottenere l'eredità che ci hai promesso. Per Cristo nostro Signore.

 

Prefazio

V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
V. In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.
V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R. È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
lodarti e ringraziarti sempre,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Tu doni alla tua Chiesa
la gioia di celebrare la memoria
del beato papa Giovanni,
con i suoi esempi la rafforzi,
con i suoi insegnamenti 1' ammaestri,
con la sua intercessione la proteggi.

Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime cantiamo l'inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

 

Antifona alla comunione

Il buon pastore dà la vita per le pecore del suo gregge.

 

Dopo la comunione

Signore Dio nostro, la comunione ai tuoi santi misteri susciti in noi la fiamma di carità, che alimentò incessantemente la vita del beato papa Giovanni, e lo spinse a consumarsi per la tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

Benedizione solenne

Dio nostro Padre, che ci ha riunito per celebrare oggi la festa del Beato Giovanni, vi benedica e vi protegga, e vi confermi nella sua pace.
R. Amen
Cristo Signore, che ha manifestato nel Beato Giovanni, la forza rinnovatrice della Pasqua, vi renda autentici testimoni del suo Vangelo.
R. Amen
Lo Spirito Santo, che nel Beato Giovanni, ci ha offerto un segno di solidarietà fraterna, vi renda capaci di attuare una vera comunione di fede e di amore nella sua Chiesa.
R. Amen
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
R. Amen

 

UFFICIO DIVINO

11 ottobre Beato Giovanni XXIII Letture dell'Ufficio Divino LITURGIA DELLE ORE Dal Comune Dei Pastori (Breviario romano vol. IV pagg. 1633 e segg.)

 

Seconda lettura

Dal "Giornale dell'anima" del Beato Giovanni XXIII Papa (ed 2000 nn. 254-257).

Il buon pastore offre la sua vita per le sue pecore.

È interessante che la Provvidenza mi abbia ricondotto là dove la mia vocazione sacerdotale prese le prime mosse, cioè il servizio pastorale. Ora lo mi trovo in pieno ministero diretto delle anime. In verità ho sempre ritenuto che per un ecclesiastico la diplomazia così detta deve essere permeata di spirito pastorale; diversamente non conta nulla, e volge al ridicolo una missione santa. Ora sono posto innanzi ai veri interessi delle anime e della Chiesa, in rapporto alla sua finalità che è quella di salvare le anime, di guidarle al cielo. Questo mi basta, e ne ringrazio il Signore. Lo dissi a Venezia in San Marco il giorno del mio ingresso.

Non desidero, non penso ad altro che a vivere e a morire per le anime che mi sono affidate. «Il buon pastore offre la vita per le sue pecorelle...Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza"» (Gv 10,11 e 10). Inizio il mio ministero diretto in una età - anni settantadue - quando altri lo finisce. Mi trovo dunque sulla soglia dell'eternità. Gesù mio, primo pastore e vescovo delle nostre anime, il mistero della mia vita e della morte è nelle vostre mani, e vicino al vostro cuore. Da una parte tremo per l'avvicinarsi dell'ora estrema; dall'altra confido e guardo innanzi a me giorno per giorno. Mi sento nella condizione di san Luigi Gonzaga. Continuare le mie occupazioni, sempre con sforzo di perfezione, ma più ancora pensando alla divina misericordia.

Per i pochi anni che mi restano a vivere, voglio essere un santo pastore nella pienezza del termine, come il beato Pio X mio antecessore, come il venerato cardinal Ferrari; come il mio mgr. Radini Tedeschi, finché visse e se avesse continuato a vivere. «Così il Signore mi aiuti». In questi giorni ho letto san Gregorio e san Bernardo, ambedue preoccupati della vita interiore del pastore che non deve soffrire delle cure materiali esteriori. La mia giornata deve essere sempre in preghiera; la preghiera è il mio respiro. Propongo di recitare ogni giorno il rosario intero di quindici poste, intendendo così di raccomandare al Signore e alla Madonna - possibilmente in cappella, innanzi al Ss. Sacramento - i bisogni più gravi dei miei figli di Venezia e diocesi: clero, giovani seminaristi, vergini sacre, pubbliche autorità e poveri peccatori. Due punte dolorose ho già qui, fra tanto splendore di dignità ecclesiastica e di rispetto, come cardinale e patriarca. La esiguità delle rendite della mensa, e la turba dei poveri e delle sollecitazioni per impieghi e per sussidi. Per la mensa non mi è impedito di migliorarne le condizioni e per me ed anche a servizio dei miei successori. Amo però benedire il Signore per questa povertà un po' umiliante e spesso imbarazzante. Essa mi fa meglio rassomigliare a Gesù povero e a san Francesco, ben sicuro come sono che non morirò di fame. O beata povertà che mi assicura una più grande benedizione per il resto e per ciò che è più importante del mio ministero pastorale.

 

Responsorio

Gv 10,3-4

R. Chi entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: *egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.

V. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.

R. Egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.

 

Orazione

Dio onnipotente ed eterno, che nel beato Giovanni, papa, hai fatto risplendere per tutto il mondo l'esempio di un buon pastore, concedi a noi, per la sua intercessione, di effondere con gioia la pienezza della carità cristiana. Per il nostro signore Gesù Cristo, tuo figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell'unità dello spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

 


 

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